Agostino De’Fondulis e il Rinascimento in architettura

La cappella del Santissimo Sacramento, di ispirazione bramantesca
La cappella del Santissimo Sacramento, di ispirazione bramantesca

Ve la ricordate? Si tratta della cappella del Santissimo Sacramento, edificio un tempo separato dalla vicina parrocchiale di Caravaggio ed ora unita ad essa. Questa costruzione, così diversa dall’impianto di epoca medievale della chiesa, risulta essere stato costruita tra la fine del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo e la critica non è ancora riuscita a stabilire con certezza chi sia l’autore della cappella o se siano intervenute più mani.

Certo, si tratta di un edificio molto interessante, perché si rifà ad un linguaggio architettonico ancora sconosciuto nelle immediate vicinanze, visto che a Caravaggio nello stesso periodo veniva avviata la fabbrica della chiesa di San Bernardino, ancora di stampo gotico lombardo. La critica ha avvicinato la cappella del Santissimo Sacramento ad altre costruzioni edificate negli stessi anni a Crema e a Lodi e che vedono come protagonista principale Giovanni Battagio e specialmente suo genero, che abbiamo già conosciuto in veste di modellatore di terracotta, Agostino De’ Fondulis.

Giovanni Battaggio, detto anche Giovanni da Lodi, insieme ad Agostino, è stato uno degli architetti che di più ha risentito dell’insegnamento di maestri come l’Amadeo e Bramante, portatori di un nuovo linguaggio, forgiato su canoni rinascimentali: l’abbandono del tradizionale corpo longitudinale con navate laterali e transetto, sia nel Tempio Civico dell’Incoronata a Lodi che nel santuario di Santa Maria della Croce a Crema, è un elemento di innovazione di grossa portata in luoghi ancora così provinciali. Lo stesso impianto si ritrova nella cappella di Caravaggio, rappresentando un unicum nel territorio.

Il santuario di Santa Maria della Croce di Crema. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Santa_Maria_della_Croce

Certo, osservando gli esterni delle due chiese e quello della cappella, la decorazione di quest’ultima è decisamente più essenziale: nella parte superiore della facciata ben visibile dal piccolo parcheggio accanto alla parrocchiale, si nota che gli unici elementi decorativi sono degli oculi ciechi posti nella parte superiore del muro, che hanno fatto pensare ad un intervento di Agostino nella fabbrica caravaggina. Questi oculi infatti si ritrovano sul fianco laterale della chiesa parrocchiale di Castelleone, piccolo centro nel Cremonese non troppo distante sia da Crema che da Caravaggio: qui De’ Fondulis è attivo in qualità di architetto sia nel cantiere del santuario, sia nella succitata parrocchiale, che viene costruita a partire dal 1517. Oltre all’attività presso il cantiere di Santa Maria presso San Satiro, che gli permette di conoscere il linguaggio di Bramante, Agostino De’ Fondulis è segnalato come architetto per lo più nel territorio di origine: a Crema, ad esempio, ristruttura la medievale chiesa di Santa Maria Maddalena e Santo Spirito, annessa all’Ospedale dei Pellegrini. L’edificio, ricostruito a partire dal 1511, presenta in facciata elementi architettonici rinascimentali, caratterizzati da un ordine gigante, diffusi in provincia grazie al lavoro di Agostino. Questo bramantismo così evidente nel piccolo oratorio cremasco era già stato evidenziato nel santuario di Castelleone, costruito dal De’Fondulis a partire dal 1513.

Il santuario di Santa Maria della Misericordia di Castelleone

L’attività artistica di Agostino De’ Fondulis non si esaurisce di certo qui: viene indicato come figulo sia a Piacenza in Palazzo Landi e a Cremona in Palazzo Fodri. Le fasce marcapiano in terracotta rappresentanti figure mitologiche sono importantissime per rendersi conto della personalità dell’autore cremasco, ancora poco conosciuto.

Per approfondire

  • Bandera, Sandrina, Agostino De’ Fondulis e la riscoperta della terracotta nel Rinascimento lombardo, Banca Popolare di Crema, Edizioni Bolis, Azzano San Paolo, Bergamo, 1997.

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine