In giro per Bergamo con la Margì

Sabato 4 luglio sono stata invitata da La Margì a partecipare ad un piccolo tour per Bergamo, precisamente in Città Alta. Era veramente da tanto tempo che non ci andavo: l’ultima volta che ho visto la parte più antica e affascinante della città venivo trasportata all’ospedale Papa Giovanni perché stavo per partorire la mia seconda bambina e tra l’altro era notte fonda, quindi non è che avessi poi visto chissà che. Questa visita mi era parsa da subito allettante: una splendida occasione per visitare e rivedere un luogo a me molto caro e per farmi un’idea di quello che era diventato dopo i bruttissimi momenti vissuti durante i mesi precedenti.

I campanili e le torri della Città Alta: è facile notare il Campanone e la Torre del Gombito

Arrivando in auto dalla campagna, mi sono resa subito conto che la Città Alta chiama i suoi turisti, facendosi ammirare da subito, adagiata sui suoi sette colli, come ogni città importante che si rispetti: invita a salire, a perdersi, a sedersi sui suoi gradini, ad osservare le sue vecchie mura e le sue antiche chiese, i suoi affreschi, a visitare le piccole piazzette e ad ammirare le tante fontane.

La Margì ci ha proposto un percorso particolare, fatto di salite ripide, come quella che porta alla rocca di Bergamo, sede del Museo dell’Ottocento, dai cui giardini si può ammirare la Città Bassa che ricomincia a lavorare con prudenza e voglia di rialzarsi, di piccole piazze dove si svolgevano i mercati cittadini, di luoghi semisconosciuti come l’antica casa di appuntamenti della città o l’antico Fontanone, e di conventi, come il complesso di San Francesco, attualmente sede del Museo delle Storie di Bergamo.

L’area dietro la chiesa di Santa Maria Maggiore: sulla sinistra si nota il Fontanone visconteo del XIV secolo e il Palazzo dell’Ateneo, costruito sopra fra il 1755 e il 1768

Quella mattinata è stata davvero molto piacevole, non solo per l’incantevole Margì che ha un modo di raccontare la città molto affascinante e vivace, ma anche perché mi ha fatto rivedere i monumenti e i percorsi con occhi nuovi, come se li vedessi per la prima volta. Sarà stata anche l’emozione di tornare, non saprei, ma me ne sono tornata a casa veramente felice, con il cuore pieno di contentezza e tante idee per la testa!

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine