Finalmente un castello che si vede! Quello di Pumenengo!

Esiste per tutti noi un luogo del cuore, uno di quei posti che, non importa se ci si trasferisce lontano o vicino, rimarrà sempre il posto preferito in cui tornare, anche solo con la mente, nei momenti difficili o in quelli più belli. Anche il turista casuale ha il suo posto del cuore e prima di andare a leggere la sua storia non immaginava di certo che questa fosse legata a quella di Beatrice Regina della Scala, signora di Milano.

La torre occidentale del castello, ingresso della fortificazione. Fonte: https://www.valledelloglio.com/2019/04/24/il-castello-di-pumenengo/

Per fortuna, dopo aver parlato le volte scorse di castelli che non esistono più, nel caso di Pumenengo il castello è ancora al suo posto, evidente nel complesso abitativo del paese, posto a oriente, presso la discesa che porta al fiume Oglio: si pensa che questa struttura, come altre della vallata del fiume, sia stata eretta nel XII secolo, nel periodo delle lotte fra Bergamo e Brescia di cui si è già parlato. L’edificio, a pianta trapezoidale a causa dello sperone su cui è costruito, presenta oggi solamente due torri, una a nord ed una ad ovest, mentre quella di nord-est è crollata in un tempo impreciso. A sud, per ovviare la mancanza di torri, è ben visibile la scarpa addossata al muro, ossia un muro inclinato che doveva impedire ai nemici di assaltare le fortificazioni, rese viscide dalla caduta di liquami dalle buche caditoie poste a livello dei camminamenti sugli spalti. Il castello è circondato da un fossato ed un tempo si poteva accedere al cortile da un ponte levatoio, oggi non più esistente. Ad est il digradare verso il fiume costituiva un’importante difesa naturale. Al cortile si accede ancora oggi attraversando il rivellino di difesa, che alla bisogna, facendo calare delle grate, poteva diventare la prima difesa del castello che, in caso di assedio nemico, aveva come ultimo baluardo la torre nord: ancora adesso si può visitare la prigione al piano terra, mentre nel piano superiore si conservavano le derrate alimentari, necessarie per affrontare un lungo assedio. Questo piano oggi è accessibile mediante una scala che è stata aggiunta in un momento successivo, ma in passato questo ambiente era raggiungibile solo grazie ad una scale di corda, che poteva essere posta o tolta a seconda delle necessità.

La torre nord: si vede la scala in legno che porta alla stanza superiore e la prigione al piano terra. Sullo sfondo la Madonna della Rotonda
La torre nord: si vede la scala in legno che porta alla stanza superiore e la prigione al piano terra. Sullo sfondo la Madonna della Rotonda

Il castello, come il piccolo borgo di Pumenengo, fa parte dei territori che un tempo erano sotto la giurisdizione ecclesiastica della pieve di Calcio e come il resto della Calciana faceva parte dei benefici dei monaci di San Lorenzo di Cremona. Nel XIV secolo, questi territori, distanti e infruttuosi, vennero scambiati con altri più prossimi alla città di proprietà di Gabriolo Aliprandi. Il nuovo possidente dei territori della Calciana, fra il 1365 e il 1366, vendette Calcio, Pumenengo, Floriano e Urago d’Oglio a Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti, che, nel tentativo di rendere più fertili queste terre, realizzò la cosiddetta Roggia Donna, che prendeva le acque dell’Oglio appena a sud del castello di Cividate per poi portarle verso sud, in modo da irrigare il suo feudo. Inoltre la signora garantì a questa zona un’autonomia politica e particolari esenzioni fiscali, per tentare un miglioramento della situazione economica. Questi sforzi rimasero infruttuosi, così, nel 1386, Regina della Scala decise di smembrare il suo feudo e di venderlo a famiglie della piccola nobiltà locale. Pumenengo venne acquistata dai conti Barbò, che tennero la struttura fino agli anni Ottanta del Novecento, abitando nel lato meridionale dove ancora oggi si possono ammirare interessanti affreschi.

Il Naviglio Pallavicino verso Torre Pallavicina

Dietro il castello, con andamento da nord a sud, si può ammirare il Naviglio Pallavicino: questo importantissimo canale irriguo, realizzato nel XVI secolo dal marchese Adalberto Pallavicino feudatario della vicina Torre, costituisce uno dei punti di forza di Pumenengo: per chi avesse voglia di fare una passeggiata, si può risalire il suo corso fino alla presa dal fiume fra Calcio e Pumenengo e il turista casuale vi assicura che ne vale la pena!!!

Per saperne di più

  • Caproni, Riccardo, Pagani, Roberto, Calcio e la signoria della Calciana, amministrazione comunale di Calcio, industrie grafiche Pezzini, San Paolo d’Argon, 1990, pp. 16-19, 21-32.
  • Cabrini, Roberto, I Barbò e il feudo di Casalmorano, in Casalmorano, volume 1, Cassa Rurale ed Artigiana del Cremonese, Grafiche Rossi, Soresina, 1993, pp. 165-194.
  • Resmini, Monica, Luoghi e architetture, in L’Oglio tra storia e natura, da Cividate al Piano a Torre Pallavicina, Provincia di Bergamo, Servizio gestione vincoli – parchi, Stamperia Editrice Commerciale srl, Bergamo, 2003, pp. 21-41-43.

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine