L’oratorio di San Giorgio e una probabile committenza dei conti Barbò

Il Turista casuale ha, come tutti, il suo luogo del cuore e anche io, come lui, ne ho diversi. Il piccolo edificio che voglio descrivere in questo breve post è uno di quelli, una piccola chiesa costruita nel XVII secolo che ho avuto modo di studiare tempo fa, facendola conoscere anche ai giovani pumenenghesi.

La chiesa di San Giorgio

La chiesa di San Giorgio sorge in un luogo piuttosto defilato rispetto all’antico abitato, sulla strada che si origina dalla via maestra che permette di attraversare tutta la Calciana da nord a sud; ora non è una costruzione isolata, perché in anni recenti sono stati costruiti diversi complessi residenziali e le scuole, ma nel Seicento il piccolo oratorio doveva essere il primo edificio che permetteva al viandante proveniente da Fontanella di sapere di essere arrivato a Pumenengo.

Sulla controfacciata della chiesa è scritto quando l’oratorio è stato costruito e le fonti confermano nel datarlo al biennio 1613-1615; la dedicazione al santo tanto caro ai Longobardi rimanda però ad un oratorio più antico, che si trovava dove oggi c’è il cimitero e intorno al quale si era sviluppato il primitivo villaggio di Pumenengo. Di questo edificio e dell’antico abitato rimane solo la memoria, perché a causa del terremoto del 1117 la cappella rimase fortemente compromessa per essere poi abbandonata, così come il villaggio di casupole vicino.

Sacra Conversazione con i santi Giorgio e Carlo Borromeo, di autore anonimo di ambito cremonese. Sulla destra Teodoro Barbò, probabile committente della tela

L’attuale chiesa di San Giorgio sorge accanto ad un canale irriguo chiamato Roggia Serioletto San Giorgio. L’edificio, ad aula unica, non conserva al suo interno pezzi di particolare interesse: sulle pareti laterali si trovano due grandi dipinti rappresentanti San Gottardo e San Pietro Martire e la pala d’altare, che rappresenta la Vergine con i santi Giorgio e Carlo Borromeo e il committente. La tela, piuttosto rovinata, è stata concepita proprio per l’edificio che la ospita, vista la presenza del santo dedicatario con il drago. La composizione piramidale della Sacra Conversazione permette di capire, anche grazie ai toni scuri e alla mancanza di elementi frivoli, che la tela è stata realizzata durante l’epoca della Controriforma cattolica, quando i pittori preferivano iconografie raccolte e prive di qualsiasi mondanità. A conferma di questa tesi, che permette di considerare l’opera coeva all’edificazione della chiesa, è la presenza di san Carlo Borromeo, canonizzato nel 1610. A “disturbare” la Vergine e i due santi nel loro colloquio ecco il probabile committente, che si affaccia alla destra di chi guarda. Quest’uomo, vestito come un soldato, è un membro del casato dei Barbò, signori di Pumenengo: Teodoro Barbò, uomo d’armi, vissuto nel XVII secolo e secondo l’albero genealogico riportato da Roberto Cabrini, morto nel 1691.

Dopo l’Editto di Saint-Cloud del 1804 tutte le sepolture dovevano trovarsi al di fuori dei centri abitati. Nel caso della chiesa di San Giorgio si trovano, verso il presbiterio, addirittura due monumenti sepolcrali: a sinistra è collocata la tomba del sacerdote Giacomo Antonio Buzzi, deceduto nel 1817, mentre a destra si trova quello di don Giacomo Luigi Terzi, morto nel 1849.

Per approfondimenti

  • A cura di Guazzoni, Valerio, Casalmorano, Cassa rurale ed artigiana del cremonese, Casalmorano, 1993.

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine