Evviva l’Epifania, che tutte le feste si porta via!!!

Nel Nuovo Testamento l’Epifania, cioè la rivelazione della nascita di Gesù, è stata raccontata come l’arrivo dei Magi che, portando dei doni, seguirono la stella cometa fino alla capanna del Bambinello; nel corso dei secoli questo soggetto, come anche l’Adorazione dei pastori, ha avuto molto successo ed è stata rappresentata secondo molti linguaggi. Vediamo due esempi.
Adorazione dei Magi, ambito bergamasco, inizio XVI secolo, Pinacoteca Carrara, Bergamo
Il primo dipinto è un piccolo olio su tavola dell’Accademia Carrara, illustre istituzione bergamasca voluta dal conte Giacomo nel 1794, ed è visibile solamente online, poiché non esposta; viste le dimensioni, possiamo pensare che sia una predella, cioè uno dei piccoli scompartimenti dipinti alla base dei polittici. Nella parte destra della tavoletta si possono vedere Giuseppe e Maria, che mostra il piccolo Gesù, all’interno di un edificio in rovina, mentre nella parte opposta della rappresentazione si trovano dei cavalieri, che probabilmente si stanno occupando dei cavalli dei Magi, rappresentati nella parte centrale della tavoletta. Il piccolo dipinto è di autore anonimo di ambito bergamasco, datato ai primi anni del XVI secolo; non doveva trattarsi di un autore importante e visto il linguaggio molto semplificato potrebbe essere stato conservato in qualche chiesa delle valli, dove le novità faticavano ad arrivare e ad entrare nel gusto dei committenti locali. Questo però non significa che l’anonimo autore fosse del tutto digiuno di altri linguaggi artistici: le rovine sulla destra ricordano quelle già viste nelle incisioni di Duerer, a riprova degli scambi anche culturali fra Bergamo e le sue vallate con il non troppo distante mondo germanico. Per spirito di completezza vorrei segnalare la scheda del Catalogo Zeri, che anticipa il lavoro di circa una decina d’anni rispetto al compilatore della scheda della Carrara (che data la tavoletta fra il 1500 e il 1524) e che tenta un’attribuzione facendo il nome di Bernardo e Antonio Marinoni, appartenenti ad un’importante famiglia di artisti originaria di Desenzano al Serio, in Val Seriana.
Adorazione dei Magi, Giovan Paolo Cavagna, 1590 circa, Museo d’Arte Sacra, Alzano Lombardo, Bergamo
Tutta un’altra cosa è l’Adorazione dei Magi realizzata dal bergamasco Giovan Paolo Cavagna nel 1590 circa: nella semplicità della narrazione derivante da Giovan Battista Moroni, il pittore racconta dei tre, riccamente vestiti, che si recano ad una capanna che ricorda un tempio. Nella parte destra la Vergine con il Bambino e san Giuseppe, che accettano i doni. Giovan Paolo Cavagna, autore molto importante nella seconda metà del Cinquecento a Bergamo, fa sua la lezione del Moretto, pittore bresciano attivo anche nella sua città natale: se si confronta l’impostazione di questa Adorazione con la Pala Rovelli, è evidente che questa sia stata ripresa in modo sufficientemente preciso; un altro rimando al bresciano è il colore argenteo del vestito del fanciullo che ricorda fortemente l’abito della Madonna di Paitone. Il dipinto del Cavagna, un tempo custodito nella chiesa di San Pietro Martire, è oggi al Museo d’Arte Sacra di Alzano Lombardo: un luogo meraviglioso, dove si trova il Martirio di san Pietro Martire di Jacopo Palma il Vecchio e dove si trovano le Sagrestie realizzate dalle botteghe di Andrea Fantoni e Giovan Battista Caniana, veramente un gioiellino!!!