Grazie Damiano Muoni!

Chi ha sostenuto almeno una volta nella vita un esame di Storia dell’arte, sa benissimo quanto siano importanti le fonti per ricostruire la storia di un pittore o di un monumento, di un dipinto o di un villaggio: esiste un esame specifico, che si chiama Storia della letteratura artistica, che ha come oggetto lo studio delle fonti, intese come il risultato di un processo di analisi specifico e conseguenza del pensiero dominante del tempo. Lo storico dell’arte dovrebbe essere in grado di approcciarsi alle fonti con spirito critico e prendere quanto scritto dallo scrittore d’arte con le proverbiali pinze. Se si pensa alla letteratura artistica, è quasi ovvio che si pensi a Giorgio Vasari, il compilatore delle Vite, ma se si pensa a restringere il cerchio e a pensare ad una realtà più locale, esistono miriadi di scrittori che hanno descritto le loro località e i dintorni. Proprio oggi il Turista casuale vi vuole parlare di un autore locale che ha già incontrato spesso, essendo nato ad Antegnate: Damiano Muoni.

Documento reperibile a questo link:https://books.google.it/books?id=Ao4KAAAAIAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

Nato, come si è detto, ad Antegnate nel 1820, cinque anni più tardi si trasferì con la madre e i fratelli a Milano, dopo la morte del padre. In città ebbe modo di studiare al collegio Longone e successivamente di proseguire i suoi studi da privato, a causa della salute delicata. In seguito, nel 1841, conseguì la licenza di diritto presso l’Università di Pavia. Nonostante il tentativo di inserirsi nel mondo amministrativo milanese, non era questa la sua passione, a cui associò delle esperienze letterarie ed artistiche, che svilupparono in lui la passione per il collezionismo. Amico di Luciano Manara, che aveva contratto matrimonio ad Antegnate ed era proprietario in paese di un fondo terriero, Damiano Muoni aveva partecipato attivamente alle Cinque giornate di Milano e poi era stato costretto ad abbandonare la città, trasferendosi in Piemonte e in Canton Ticino. Tornato in Lombardia, nel 1857 divenne vicesegretario della luogotenenza lombarda e lavorò alla raccolta delle memorie del ’48 milanese.

La sua successiva attività pubblicistica e scientifica si svolse nel campo dell’erudizione storica e storico-artistica, con alcuni scritti e discorsi su questioni politiche e civili. I primi contributi eruditi, legati anche alla sfera del collezionismo – raccolse «alcune centinaja di codici manoscritti, migliaja di autografi e di ritratti di personaggi di famiglie precipue e sovrane, di celebrità in ogni ordine dello scibile» e «libri ricercatissimi per l’edizione e la sostanza» (Autobiografia, p. 51) – apparvero negli anni Cinquanta (Governatori, luogotenenti e capitani generali dello Stato di Milano dall’anno 1499 all’anno 1848, Milano 1859).

Dell’archivio milanese si fece comunque storico, anche se con un singolare accostamento fra quelle carte e le proprie collezioni private (Archivi di Stato in Milano. Prefetti o direttori 1468-1874. Note sull’origine, formazione e concentramento di questi ed altri simili Istituti, con un nuovo cenno sulle collezioni dell’Autore, ibid. 1874).

Genealogista stimato, da ragazzo aveva studiato gli alberi genealogici di entrambi i genitori, ma, come si diceva sopra, è ricordato soprattutto come storico della sua zona d’origine: Melzo e Gorgonzola e loro dintorni, studi storici con documenti e note, del 1868 e L’antico Stato di Romano di Lombardia ed altri Comuni dell’odierno suo Mandamento. Cenni storici, note, documenti e regesti, del 1871, facilmente reperibile sul web. Questi testi, dall’accento evocativo e descrittivo, ricostruiscono con attenzione al particolare un passato spesso ripercorso per vicende biografiche e familiari e sono molto utili perché contengono moltissime riproduzioni documentarie. Inoltre il Muoni restituiva anche i dati materiali del territorio, dalle acque all’agricoltura, e per la situazione economica e produttiva trascorsa e presente, oltre che per una tradizione condensata in monumenti ed epigrafi. Si tratta di testi veramente molto utili per ricostruire la storia dei nostri territori e non si sarà mai grati abbastanza a questo autore importantissimo, morto nel 1894.

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Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine