Il castello scomparso di Rudiano

In un altro post il turista casuale aveva già cominciato a parlarvi delle fortificazioni del fiume Oglio, erette per lo più durante gli anni di scontro fra i vescovi di Bergamo e di Brescia. Alcuni di questi castelli, come quello di Cividate o di Palosco, erano stati costruiti sui aree sgombre da insediamenti, ma questa condizione non vale per tutti gli edifici: ad esempio il castello di Calcio, che sorge proprio accanto all’antica pieve di San Vittore, è stato costruito sopra i resti di una villa romana, come testimonia il pavimento mosaicato ritrovato nelle cantine del castello e che ora è visibile al Museo Archeologico di Bergamo. La stessa cosa vale per il castello-ricetto di Rudiano, sulla sponda bresciana del fiume Oglio, che probabilmente è stato eretto sui resti di un insediamento romano. Il castello di Rudiano era stato teatro della famosa Battaglia della Malamorte e da questo luogo era partito Biatta da Palazzo con il suo esercito, sancendo così la vittoria di Brescia contro Bergamo e Milano.

L’abside della chiesa parrocchiale: dietro questa struttura si trovava la porta meridionale che permetteva di accedere al castello

Percorrendo la via principale del paese, Corso Aldo Moro, non sembra proprio che Rudiano abbia un passato così antico: per conoscere il cuore del borgo è necessario fare una passeggiata di qualche metro e recarsi dalla piazza presso la zona absidale della chiesa parrocchiale, dove si trovava una delle due porte del recinto fortificato. Da qui in poi il paese cambia e si possono osservare edifici che conservano l’antica trama muraria composta dai borlanti dell’Oglio disposti a spina di pesce, ultima testimonianza ancora visibile dell’antico castello. Era stato il Comune di Brescia, proprietario di quest’area, a volere la fortificazione di questo insediamento, costruendo anche due torri di controllo sia per l’ingresso settentrionale che per quello meridionale, e c’era anche l’obbligo per Rudiano di ospitare trentasei cavalieri sempre armati e pronti ad un eventuale conflitto. Per ripagare del servizio questi ultimi, essi avevano diritto a possedere una casa nel castello, dove dovevano risiedere con le loro famiglie, e altre due nel borgo o nella campagna circostante. Da questi trentasei cavalieri era derivata la Comunità dei Vecchi Originari, che potrebbe essere definita la piccola nobiltà locale di Rudiano, che godeva di diritti particolari, come la riscossione del pedaggio sui porti fluviali.

I resti dell’antico castello inglobati in un edificio recente

Il castello era stato costruito su un terrazzamento sul fiume, che fungeva da protezione naturale, mentre sugli altri lati si trovava, oltre al recinto, un fossato, oggi non più esistente. Sul lato orientale si trovavano anche i porti fluviali: il porto vecchio e il porto nuovo, costruito dopo il 1192, erano controllati da tre torri erette dal Comune di Brescia.

Una delle vie che dal castello portavano al fiume Oglio

Concludendo, il turista casuale si sente di consigliare caldamente una passeggiata lungo le sponde dell’Oglio all’altezza dei comuni di Pumenengo e Rudiano: la bella stagione regala dei paesaggi e dei colori meravigliosi, che si faticherà a dimenticare!

Per saperne di più

Massenza, Giacomo, Trentasei cavalieri in riva al fiume. L’antica comunità di Rudiano, GAM Editrice, Rudiano, 1986

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine