Ragazzi, fa caldo. Io lo odio il caldo: inizio a lamentarmi dagli ultimi giorni di maggio e la smetto praticamente a metà settembre. Eh lo so, ma fatevela voi un’estate nella Bassa e poi ne riparliamo. E’ davvero un incubo.
Prima che nascesse Irene spessissimo alla domenica ero impegnata con le mie guide e un posto in cui le facevo sempre volentieri era al Castello di Malpaga, di cui ho già parlato in altri post. Il motivo è molto semplice: all’interno del castello si sta davvero bene in estate e l’idea di passare il pomeriggio senza maledire giugno, luglio ed agosto era davvero allettante sia per me sia per chi mi sta intorno.
A volte, per fare in modo che la visita durasse più a lungo, se non c’erano troppi visitatori ad aspettare, mi piaceva soffermarmi in un piccolo angolino, probabilmente la cappella palatina del castello, che si trova proprio sotto l’unica torre, dedicata a sant’Antonio Abate. Prima dell’ingresso nel rivellino di settentrione infatti si trova questo insieme decorativo realizzato in epoche differenti: la parte centrale, dove si può vedere una Crocifissione e santi, è presumibile sia stata realizzata alla fine del XIV secolo, quando cioè il castello ancora non apparteneva a Bartolomeo Colleoni. La città turrita che si vede alle spalle dei protagonisti dell’affresco presenta un’architettura gotica e il colore delle mura, grigio chiare, ricorda il marmo di Candoglia, utilizzato per la fabbrica del Duomo di Milano. E’ facile supporre che la città sullo sfondo sia proprio Milano, perché prima del 1428 tutta la provincia di Bergamo faceva parte della sua signoria.
Sulle pareti laterali abbiamo rappresentati alcuni santi, fra cui san Bernardino da Siena: il fatto che sia stato immortalato dall’ignoto autore con l’aureola ci fa capire che queste porzioni di affresco sono state realizzate dopo il 1444, anno della morte del frate. La sua canonizzazione è stata molto veloce e il santo, molto venerato in Bergamasca, è stato rappresentato molto spesso anche in altri luoghi.
Un altro elemento che permette di datare il ciclo è l’affresco che si trova nel sottarco. Il Cristo circondato da luce colorata con una mano benedice gli astanti e con l’altra tiene in mano un globo terreste diviso in tre parti: Europa, Asia e Africa; quest’ultimo dettaglio permette di capire che questa porzione è stata realizzata prima del 1492, probabilmente per volontà diretta del Colleoni che, si sa, decide di ridecorare il cortile del castello appena ne entra in possesso nel 1456.
Nei pennacchi esterni, di chiaro gusto gotico, si riconosce una Annunciazione e nel sottarco sono facili da individuare, fra le fronde, una serie di fanciulli che suonano strumenti musicali, fra cui la ghironda. Mi è impossibile stabilire se questi musici siano appartenenti alla seconda fase decorativa… vedremo più in là se sarà possibile essere più precisi!!!
Concludo ringraziando la signora Giovanna Ravasio, nostra coltissima formatrice: è a lei che si devono alcune delle considerazioni che ho scritto qua sopra ed è sempre a lei che devo il mio amore per il Castello di Malpaga e i suoi segreti!!!