Pietro Isabello e la fortezza di Orzinuovi

Ormai è da qualche tempo che mi sto occupando di Pietro Isabello, conosciuto nei miei studi come un importante architetto impegnato nei maggiori cantieri della città e della provincia nel XVI secolo. Mai avrei pensato di incontrarlo nella riqualificazione della fortezza di Orzinuovi, in provincia di Brescia, anche se il nostro aveva già avuto a che fare con questo tipo di lavori proprio a Bergamo, quando nel 1521 compie un’ispezione delle Muraine insieme ad Antonio Agliardi. Lo scopo di questa verifica era il controllo delle loro condizioni in caso di attacco e viene svolta insieme alle autorità comunali e veneziane. E’ in un questa occasione che Pietro Isabello avrà modo di conoscere il capitano delle truppe venete Francesco Maria della Rovere, che lo chiamerà a Orzinuovi nel 1532.

Castello di San Giorgio, Orzinuovi. Fonte: http://www.comune.orzinuovi.bs.it/

La cittadina bresciana, posizionata sul fiume Oglio proprio davanti alla fortezza di Soncino, viene fondata l’11 luglio 1193 come borgo fortificato e l’ingresso di tale borgo è ancora visibile, seppur integrato nell’attuale Castello di San Giorgio come mastio. La porta-torre, costruita nel XIII secolo, ha subìto delle giustapposizioni di altri edifici, tanto che da passaggio viene trasformato in ambiente chiuso via via ingrandito, provvisto di mura difensive, scarpatura e beccatelli. Il riassetto di tutto l’impianto si avrà solamente a partire dal 1477 e l’interesse per le fortezze di confine dello Stato da Terra aumenterà dopo la rovinosa sconfitta di Agnadello, il 14 maggio 1509, quando le mire espansionistiche della Repubblica di Venezia vengono bruscamente interrotte dai Francesi.

Come detto sopra, l’Isabello si trova ad Orzinuovi a partire dal 1532, quando viene chiamato a sostituire l’ingegnere Agostino da Castello, trasferitosi a Corfù. A seguire i vari lavori non ancora terminati a Bergamo, rimangono i figli Leonardo e Marcantonio. Ad Orzinuovi l’Isabello e anche Agostino da Castello nel 1536 si occuperanno dello scavo e del riporto di terra per creare gli spalti interni e il primo ciclo di lavori si svolgerà vicino al baluardo di sud est, chiamato Bagnasco-San Giorgio. Nel 1536 Agostino da Castello sarà presente sul cantiere del baluardo Bagnolo-Santa Chiara, disposto a sud ovest. Un anno dopo ancora Pietro Isabello si trova  ad Orzinuovi per la realizzazione del bastione di San Michele  a nord ovest e nel 1539 viene realizzato il bastione Cattaneo-San Vincenzo a nord est. Sempre sotto la direzione del nostro, nel 1544 verrà aperta la Porta San Giorgio, oggi visibile perché inglobata nella chiesa dedicata alla Madonna Addolorata.

Pianta di Orzinuovi, 1680. Fonte: https://amicidellarocca.org/page/5/

I documenti attestano un trasferimento in pianta stabile ad Orzinuovi nel 1546 e in quell’anno Pietro Isabello è incaricato dalla Repubblica di Venezia di valutare la spesa necessaria alla realizzazione di un taglio del fiume Oglio di modo che si possa togliere acqua al Naviglio Civico di Cremona e al Naviglio Pallavicino, risultato dell’ingrandimento di un antico canale, la Roggia Pumenenga, voluto a partire dal 1512 da Galeazzo Pallavicino, feudatario dell’odierna Torre Pallavicina. Il fiume, soggetto di conflitti e controversie da diverso tempo, era davvero un elemento importante per Venezia, non solo per quanto riguardava l’approvvigionamento idrico, ma era anche un efficiente fossato colmo d’acqua corrente e valido confine di stato. Le fonti non ci dicono come questo lavoro sia stato concluso, ma viene detto che Pietro Isabello viene mandato a Peschiera del Garda, in quanto zona più sensibile a diretto contatto con l’impero e che necessitava di una riorganizzazione delle sue difese.

Il nostro è ormai anziano e muore circa tre anni dopo, nel 1549, dopo essere diventato uno degli ingegneri di fiducia della Repubblica di Venezia. A breve distanza di tempo lo seguiranno i suoi figli, che lo avevano sostituito come ingegneri militari.

Per saperne di più

  • https://www.academia.edu/10513311/Da_Bergamo_a_Peschiera_gli_Isabello_e_le_fortificazioni_di_Terraferma_nel_Cinquecento

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine