La chiesa di San Pietro a Palosco: c’è ancora tanto da indagare!

Come detto in precedenza, il corso del fiume Oglio tra le province di Bergamo, Brescia e Cremona è da sempre fortificato: sanguinose battaglie si sono combattute lungo le sue sponde e una di queste, svoltasi nel 1156, viene chiamata nelle cronache Battaglia delle Grumore, dalla località che è stata teatro della mattanza  e che ha visto il vescovo bresciano e il suo esercito vincitore su quello bergamasco. Questa località fa parte del territorio comunale di Palosco, piccolo centro sorto sulla confluenza del fiume Cherio e del fiume Oglio e, benché sia parte della provincia di Bergamo, è da sempre territorio della diocesi di Brescia. Di questi eventi bellicosi quasi non rimane traccia: bisogna proprio andare a cercare il rudere della torre del castello-recinto, detta Torre di Enrico IV, oggi seminascosta in un giardino pubblico.

Quanto rimane della torre del castello di Palosco. Fonte:                        http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/RL560-00079/

Il recinto fortificato di Palosco aveva tre ingressi, ancora oggi identificabili grazie a delle sporgenze negli edifici su cui erano arroccate: la Porta Inferiore a sud, la Porta Rovasio, detta anche Porta Colombera ad est e la Porta Bussaga a nord. Proprio fuori quest’ultima si trovava un piccolo villaggio, di origine più antica rispetto a Palosco, che era andato via via a spopolarsi in quanto i suoi abitanti avevano preferito rinchiudersi nelle fortificazioni del castello.  A Bussaga era documentata la presenza di un piccolo edificio sacro dedicato a san Pietro e ancora oggi, poco distante dal centro storico, ecco che il turista casuale incontra questa piccola chiesa ad aula unica, che rimanda a questa antica presenza.

La facciata della chiesa di San Pietro

La chiesa, per come si presenta, è il risultato, come ovvio, di diverse modifiche avvenute nel corso dei secoli: gli storici sono abbastanza convinti nel ritenerla una ripresa ed una ricostruzione di un impianto più antico, perché già dal 1464 nelle fonti si parla di una Contrada San Pietro, che fa appunto pensare ad una preesistenza remota. La facciata a capanna possiede un solo portale d’ingresso e l’arcata di quest’ultimo presenta due teste di cherubini, oltre al simbolo, piuttosto rovinato, del santo titolare, ossia le chiavi. Una volta all’interno dell’edificio ad aula unica è possibile rendersi conto della modifica seicentesca che ha nascosto agli occhi dei fedeli l’abside semicircolare, ora mascherata da un muro. Nella piccola abside, ora trasformata in sagrestia, si entra tramite una piccola porta ed è qui che si può osservare un affresco datato: la Madonna con Bambino commissionata da Antonio Vigoli nel 1512 ( HOC OPUS F.F. ANTONIUS VIGOLIS DE PALUSCO DI 7 AGOSTO 1512).

La Madonna con Bambino dell’abside

Tornando nella sala orante, ecco che si possono osservare altri affreschi dello stesso periodo a carattere devozionale: sulla parete settentrionale è possibile riconoscere un San Rocco, accompagnato da San Sebastiano e da Sant’Antonio abate; ai lati del muro seicentesco si riconoscono un San Defendente e un San Cristoforo.

I santi della parete settentrionale

La ricerca non ha permesso di attribuire una o più paternità a queste raffigurazioni, che sembrano essere state realizzate da mani differenti: alcune immagini sono molto eleganti ed aggiornate sul linguaggio del bresciano Foppa, mentre altre tradiscono una natura più grezza: sono sicuramente molto interessanti, anche perché molto diverse dalle vicine, anche se distanti cronologicamente, pitture di Mornico al Serio.

Per chi volesse approfondire

  • Palosco, evoluzione di un territorio: natura, storia, insediamenti, a cura di Sergio Chiesa, Paolo Mazzariol, Tiberio Scaburri, contributi di Fulvio Adobati e altri, Banca di Credito Cooperativo di Calcio e Covo, Bergamo, 2008

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine