San Paolo d’Argon e Pontida: una storia e un architetto in comune!

Come la chiesa di Sant’Egidio in Fontanella e l’abbazia di San Giacomo in Pontida, anche il monastero di San Paolo d’Argon ha una storia molto antica: fondato nel 1079, la chiesa abbaziale era, secondo le fonti, composta da un corpo di fabbrica a pianta basilicale con navate divise da pilastri e concluse ciascuna da un’abside; si poteva accedere alla chiesa solamente da un ingresso posto in facciata e l’interno appariva piuttosto basso e poco luminoso. La torre campanaria era a canna ottagonale e si trovava sopra il presbiterio. Inizialmente gestito dai monaci cluniacensi, a partire dal XV secolo questi ultimi sono sostituiti dai monaci cassinesi, che intraprendono delle ristrutturazioni del monastero, che versava in uno stato di degrado.

La facciata della chiesa di San Paolo d’Argon. Fonte: Von Luigi Chiesa – Eigenes Werk, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=590940

Nel 1509 vengono stabilite queste ristrutturazioni che però prenderanno il via solamente tre anni dopo, nel 1512, sotto il diretto controllo di Pietro Isabello, come già detto in precedenza.  Il nostro si trova a lavorare in questo cantiere in tempi differenti: la prima volta a partire dal 1512 e una seconda nel periodo che va dal 1532 al 1536. Nel primo periodo viene messa mano al chiostro minore, composto da diciotto colonne con capitelli corinzi in marmo di Zandobbio, raccordate da archi a tutto sesto. Nel secondo periodo invece l’Isabello ristruttura il chiostro maggiore, costituito da trentadue colonne e raccordate fra loro da archi ribassati.

Chiostro superiore dell’abbazia di Pontida. Autore: Sailko

Anche a Pontida, presso il millenario monastero di San Giacomo, Pietro Isabello viene incaricato di ristrutturare i chiostri. Come il monastero di San Paolo, anche quello di San Giacomo era stato fondato nell’XI secolo, più precisamente nel 1076, dal nobile longobardo Alberto da Prezzate,che in seguito avrebbe fondato anche il monastero di Sant’Egidio di Fontanella, destinato, almeno inizialmente, alla congregazione benedettina femminile. San Giacomo viene da subito inserito nel circuito delle dipendenze di Cluny; in un secondo momento, nel XV secolo, come San Paolo d’Argon, viene affidata ai cassinesi ed è sempre grazie a questa congregazione che verranno ristrutturati i chiostri del monastero. Il superiore e l’inferiore (così detti perché posti a livelli diversi del terreno) vengono ristrutturati nel 1510 circa e hanno sia le stesse proporzioni sia lo stesso aspetto: composti da venti colonne, queste sono raccordate da archi a tutto sesto.  I due chiostri non comunicano fra loro in modo diretto, ma tramite un piccolo vestibolo.

Queste committenze servono a stabilire il prestigio lavorativo che aveva acquisito l’Isabello durante gli anni della sua carriera: il suo lavoro non si svolgeva solamente in città ma anche presso due dei centri spirituali e politici più importanti della provincia.Il suo lavoro non si limiterà solamente all’edilizia ecclesiastica ma, negli anni Quaranta del secolo, lo ritroveremo ad Orzinuovi, per la ristrutturazione delle fortificazioni della città.

Per saperne di più

  • San Giacomo di Pontida: nove secoli di arte, storia e cultura, a cura di Giovanni Spinelli, Bolis edizioni, Bergamo, 1996.
  • Briola, Marialaura, Dreoni, Lucia, Guida alla chiesa parrocchiale di San Paolo d’Argon, Bolis edizioni, Bergamo, 1994.

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine