L’Ultima Cena di Branico: fotografia di un pasto trecentesco!

Il lago d’Iseo è veramente uno dei luoghi che preferisco in assoluto, piccolo angolo di paradiso posto a pochissima distanza da casa mia. Mezz’ora di macchina ed eccomi là, davanti a questo piccolo specchio d’acqua dolce, circondato da gioielli che scopro sempre con piacere.

Branico e la sua chiesa dedicata ai santi Bartolomeo e Gottardo

Uno di questi tesori è conservato in una chiesa di piccole dimensioni, come la frazione di Costa Volpino che la ospita, Branico. La chiesa dedicata ai santi Bartolomeo e Gottardo si presenta al turista casuale nelle sue forme settecentesche, frutto di un restauro che ha interessato la fabbrica sia nel tardo Cinquecento che in epoche successive. E’ il grande recupero degli anni Settanta del Novecento che restituisce una serie di affreschi molto interessanti, che gli storici attribuiscono ad un pittore locale chiamato Johannes.

 

L’Ultima Cena dipinta da Johannes da Volpino negli anni Sessanta del XIV secolo

L’Ultima Cena, che il nostro realizza intorno al 1364, si rifà al racconto evangelico di Giovanni: la figura isolata di Giuda, con il viso rovinato, è rappresentata mentre sta per ricevere il boccone intinto dalle mani di Gesù e dalla parte opposta della tavola riccamente imbandita si riconoscono gli Apostoli Giovanni e Pietro: il primo, desolato, si appoggia piangendo al petto di Gesù, mentre il secondo incrocia le mani davanti a sé. La scena narrata è statica, i colori sono piatti e dalle cromie limitate, l’autore pone molta attenzione nei dettagli, come al cibo posto sulla mensa, tanto simile a quello che i fedeli potevano trovarsi a cena ( il pesce del lago, i fichi della vicina Qualino), gli occhi dei personaggi sono sforbiciati e i loro visi sono ovali; le loro chiome sono simmetricamente ripartite e le loro orecchie sono semicircolari. L’autore non si limita a realizzare questo affresco ma anche una Crocifissione posta dietro l’altare maggiore. Tutta l’area sacra era decorata da Santi, ma alcuni sono ormai davvero molto rovinati e di difficile lettura.

La Crocifissione dietro l’altare

L’intento del pittore era rendere il più prossima possibile la scena narrata al fedele: nonostante i nimbi decorati come ad imitare delle perline bianche, i personaggi rappresentati erano del tutto simili agli abitanti di Branico, tanto che mangiavano lo stesso cibo. Non è possibile sapere chi siano stati i committenti di questo piccolo affresco ma avevano la voglia di far decorare il piccolo edificio di culto nel modo più sontuoso possibile per quella piccolissima località.

Johannes da Volpino, identificato in precedenza come Maestro di Cambianica dalla critica, è stato attivo sempre nello stesso periodo nella vicina frazione di Tavernola Bergamasca, Cambianica per l’appunto; oltre ai lavori in provincia di Bergamo, è documentato anche in Valcamonica e in Veneto, a testimonianza del suo peregrinare, evidenziato anche nel recente Johannes da Volpino. Un caso nel Trecento pittorico nel solco dell’Oglio e dell’Adige.

Per approfondimenti

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine