Vista la recentissima escursione a Milano, al Turista casuale, mosso da forte nostalgia verso gli anni universitari, è venuta voglia di rispolverare la tesi del triennio, che era stata redatta sotto la supervisione del compianto professor Gianfranco Fiaccadori, e che aveva come oggetto di studi la basilica di Sant’Ambrogio e le fabbriche ambrosiane. Ovviamente in questa sede non si riprenderà per filo e per segno l’elaborato, ma come sempre accade in questo blog si vogliono offrire delle indicazioni che possano fare venire voglia a Voi lettori di andare a visitare questi posti, esclusi dai giri turistici di massa.
La basilica di Sant’Ambrogio è famosissima: è una delle tappe consuete per chi arriva a Milano da qualsiasi parte del mondo, eppure non è l’unica basilica costruita per volontà del vescovo Ambrogio: infatti esistono ancora la basilica di San Nazaro in brolo e la basilica di San Simpliciano, entrambe nelle rispettive omonime piazze. Le due basiliche anticamente erano conosciute come la Basilica apostolorum e Basilica virginum e non erano le uniche costruite in epoca paleocristiana, anzi: per parlarne come si deve si rende però necessario un ulteriore approfondimento di cui il Turista casuale si fa carico per i mesi a venire.
La basilica di San Nazaro in brolo è stata costruita fra il 382 e il 386: edificata al di fuori della cinta muraria romana, si trovava in prossimità di un’area cimiteriale a metà della Via Porticata, direttrice verso Roma. La doppia dedicazione si deve al ritrovamento da parte di Ambrogio del corpo di san Nazaro. L’edificio ha subito delle modifiche nel corso dei secoli ma il restauro ottocentesco ha ripristinato l’aspetto romanico dell’edificio, composto da un’unica navata coperta da due volte a crociera e da un transetto, concluso in entrambi i bracci, come la navata, da un’abside. Questo aspetto, decisamente posteriore rispetto all’anno di fondazione, è dovuto al rifacimento resosi necessario dopo che un incendio aveva distrutto l’antica chiesa nel 1075. Come si diceva prima, la facciata è nascosta dal Mausoleo Trivulzio, edificio a pianta quadrata dedicato alla Vergine e costruito dal Bramantino.
Dalla parte opposta della città si trova la basilica di San Simpliciano, posta lungo la strada che collegava Milano a Como e, proseguendo verso la Valchiavenna, al Passo dello Spluga. Anche questa chiesa è stata costruita per volontà del vescovo Ambrogio, che però non ne vede la fine: l’edificio sarà terminato dal successore Simpliciano, cui verrà dedicata la basilica in un secondo momento. I rifacimenti realizzati fra XI e XIII secolo nascosero la chiesa paleocristiana e anche i lavori volti a trasformare il tempio in una chiesa neogotica occultarono il suo aspetto fino al 1944, quando Edoardo Arslan indagò l’edificio al fine di recuperare l’aspetto paleocristiano della chiesa. A differenza di San Nazaro, San Simpliciano è divisa in tre navate da pilastri rivestiti di mattoni e le volte delle navate sono a crociera. Il transetto, diviso in due navate, si innesta sul corpo centrale e, come nel caso della basilica di Sant’Ambrogio e di San Nazaro, sopra a questa intersezione si trova il tiburio ottagonale.
Con queste poche parole il Turista casuale spera di avervi incuriosito e di avervi fatto venire voglia di visitare questi luoghi meravigliosi, che meritano entrambi di essere visitati ancora!
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