La pala dell’Assunta di Cremona: capolavoro e modello!

Il duomo di Cremona è uno degli edifici romanici più belli della regione: si può davvero considerare come uno scrigno pieno di segreti e di meraviglie a cui il Turista casuale si vuole avvicinare a tappe, per poterne parlare in modo approfondito come è sua abitudine fare. Certo, è stato complicato selezionare un argomento specifico, anche perché, per uno che si è laureato in Storia dell’arte moderna, il duomo di Cremona conserva una tale quantità di opere di ottima fattura, che è stato davvero complicato scegliere. Alla fine il Turista casuale ha optato per l’opera più importante, vista la sua collocazione: l’Assunzione della Vergine di Bernardino Gatti detto Sojaro.

La pala dell’Assunta del Sojaro. Fonte: https://www.cattedraledicremona.it/opera/pala-dellassunta/

Si tratta dell’ultima opera del pittore di origine pavese: il contratto per l’esecuzione del dipinto è datato al 1573 ma il nostro muore nel 1576, ormai anziano, senza averlo portato a termine. Le cronache ci informano che il dipinto sia stato terminato dal figlio Aurelio, che aveva seguito le orme paterne e che il Turista casuale ha incontrato sia a Soncino che in altre località. Sul sito della cattedrale di Cremona è giusto indicare che il termine dell’opera viene assegnata al Malosso, ma anche ricordando lo studio della dottoressa Raffaella Poltronieri, quest’ultimo era legato da un rapporto di alunnato cone Bernardino Campi, altro pittore importantissimo per ricostruire il panorama artistico cremonese del secondo Cinquecento.

Il dipinto del duomo, contraddistinto da una forte monumentalità della composizione, presenta nella parte inferiore gli Apostoli che osservano la Vergine mentre viene assunta in cielo, seduta su un trono di nubi attorniata da angeli e con lo sguardo rivolto verso il cielo. La tavolozza è luminosa e brillante, a ricordo delle calde tonalità dorate che il Sojaro aveva mutuato dall’opera di Correggio, studiato in gioventù.

Pala dell'Assunta di Aurelio Gatti detto Sojaro, parrocchia di Santa Maria un Campagna, Torre Pallavicina
Pala dell’Assunta nella parrocchia di Santa Maria in Campagna, prima opera di Aurelio Gatti

Come detto in precedenza, il figlio di Bernardino, Aurelio, seguì le orme paterne: la sua carriera professionale si sviluppò per lo più tra Crema, Soncino e Romano di Lombardia, dove realizzò opere di diversa qualità. La sua prima opera documentata si trova però nella chiesa di Santa Maria in Campagna, nella località di Santa Maria a Torre Pallavicina. Il dipinto, di cui non si ha una datazione certa, deve qualcosa nella sua impostazione alla pala di Cremona: nello specifico, la parte superiore riprende il trono di nubi su cui è seduta la Vergine con lo stesso sguardo rivolto verso il cielo. La parte inferiore invece è affollata di figure cui però non è stata data la stessa resa fisica degli Apostoli di Cremona. Una semplice ispirazione o il cartone preparatorio del padre che viene adattato alla situazione? Aurelio Gatti spesso utilizzava le composizioni da lui realizzate cambiandole a seconda di diverse circostanze, quindi la seconda ipotesi potrebbe essere plausibile. Quello che risulta interessante è che l’influenza culturale del più importante cantiere artistico di Cremona insieme alla chiesa di San Sigismondo sia arrivata fino alla provincia, portata da un pittore che le fonti ricordano come poco dotato.

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine