Il Turista casuale legge: Figure di Riccardo Falcinelli

Chiunque si occupi di Storia dell’arte, quando deve spiegare un dipinto ad un interlocutore che non possiede i suoi stessi strumenti, spesso si limita a raccontare la storia del dipinto. Facciamo un esempio con un’opera di primo Seicento come questa:

Noli me tangere, Tomaso Pombioli. Fonte: Lombardia beni culturali

si tratta del cosiddetto Noli me tangere, ossia quando Maria Maddalena incontra Gesù per la prima volta dopo la sua resurrezione e non lo riconosce. Dopo essere stata chiamata per nome, Maria Maddalena identifica Gesù e vorrebbe abbracciarlo, ma quest’ultimo le dice appunto noli me tangere, non mi trattenere, perché deve ascendere al Padre. Di solito la spiegazione continua con il racconto di dettagli particolari, come ad esempio il motivo per cui Gesù indossi un cappello a falda larga e tenga in mano una vanga, e poi si comincia a parlare dell’autore, in questo caso il cremasco Tomaso Pombioli, del contesto storico-artistico in cui il dipinto è stato realizzato e della committenza. Ecco, dopo aver letto Figure, il metodo che si utilizzerà ad un dipinto sarà completamente diverso.

Premessa doverosa: Falcinelli non è uno storico dell’arte ma è un graphic designer e l’approccio che ha con l’opera d’arte è completamente diverso rispetto a quello che ha uno studioso del settore, eppure il Turista casuale ritiene che il libro vada assolutamente letto, perché mette davanti noi lettori a delle questioni interiorizzate ma mai indagate fino in fondo.

Se dovessimo ripartire dall’opera del Pombioli, tenendo sotto mano Figure, noteremmo subito la centralità della scena, scelta compositiva assodata da secoli che conferisce monumentalità al racconto ma è anche una scelta obbligata dovuta all’uso della prospettiva elaborata da Leon Battista Alberti, noteremmo che il paesaggio sullo sfondo continua nonostante i limiti fisici del supporto e se potessimo vedere la cornice potremmo prendere in considerazione pure quella, per non parlare della forma rettangolare della tela, che rimanda all’idea della finestra aperta da cui si guarda il mondo, concepita sempre da Leon Battista Alberti.

Perché scrivere un libro che si occupa di “smontare” le immagini? L’autore non si occupa solamente di pittura, ma nella sua trattazione ci sono molti rimandi al cinema e alla fotografia, tecnologie che hanno influenzato, e che continuano a farlo, il modo di concepire un’immagine. Nella vita quotidiana siamo tempestati da rappresentazioni figurative e l’autore, con un linguaggio molto chiaro e avvincente, ci dà gli strumenti per decodificare queste rappresentazioni, siano esse sul nostro tablet, in una mostra o alla televisione. In un mondo estremamente veloce come il nostro è necessario capire come non subire passivamente le immagini che ci troviamo a scrollare sui social in modo totalmente automatico. Falcinelli ci permette di comprendere la validità della figura, capire se questa verrà inghiottita nel feed di Istagram o avrà successo. Il Turista casuale consiglia vivamente la lettura del libro, che potrebbe spaventare per la sua mole, ma che contiene un apparato iconografico importante e necessario per capire al meglio la questione di cui si sta parlando.

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine

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