La Madonna della Pallavicina ad Izano: un tesoro della campagna cremasca

Izano è un piccolo paese a sud di Crema che conserva, appena fuori il centro abitato già documentato nel 979, un piccolo santuario per il quale il turista casuale consiglia una visita. Il santuario della Madonna della Pallavicina, inizialmente una piccola cappella, viene costruito in seguito all’apparizione della Vergine, il 13 maggio, ad una giovane contadina: la Madonna chiese che si costruisse sul posto una piccola edicola, primitivo segno in seguito ampliato e diventato il santuario che possiamo ammirare oggi.

Il santuario visto dalla strada che conduce al centro di Izano

Quanto si vede oggi di modifiche avvenute nel corso dei secoli: alla primitiva cappella costruita dopo il 1300, se si considera corretta la datazione dell’apparizione nella seconda metà del XIII secolo, viene sostituita una costruzione medievale, con asse nord-sud, con la cappella dell’apparizione a nord, che risulta ancora esistente durante la visita apostolica del vicario vescovile cremonese Antonio Maria Caballo nel 1578. Di questa seconda costruzione non rimane più niente, se non qualche affresco strappato, perché, grazie alle donazioni dei fedeli, che attestano la devozione mariana fortissima in questo luogo, si riesce a costruire l’odierno edificio, diverso da quello medievale non solo per la foggia rinascimentale ma anche perché orientato.

Ex voto datato 1444 ora sul colonnato verso l’abside, a testimonianza del precedente edificio

Si può accedere al santuario sia dall’ingresso principale, che dà su un piccolo sagrato recintato, oppure dall’ingresso laterale, ben visibile dalla strada. Quello che ci si trova davanti una volta entrati nella chiesa lascia senza parole per le decorazioni eleganti e gli stucchi raffinati, che solitamente si trovano in edifici di maggior importanza: tale ricchezza è ulteriore testimonianza dell’amore dei locali per questo luogo, arricchito sempre più grazie alle donazioni private. La chiesa, ad aula unica con cappelle laterali, conserva nell’area della cappella maggiore una serie di affreschi: quelli del presbiterio rappresentano l’Adorazione dei Magi, la Disputa con i Dottori, la Visitazione e la Circoncisione ed è proprio nella Disputa che si ha la datazione del ciclo, precedente alla visita pastorale. In questo affresco infatti è indicato il 1577 e l’opinione del professor Cesare Alpini è che le maestranze attive alla Pallavicina rivelino una matrice culturale cremonese e cremasca, con riferimenti alle opere di Bernardino Campi e Carlo Urbino.

Decorzione della zona absidale, con la Madonna con Bambino , i simboli dell’Eucarestia e dodici Santi

Le cappelle laterali sono decorate in un momento successivo: quella dedicata a san Carlo Borromeo è abbellita grazie al lascito di don Carlo Nembri, rettore di Izano fra 1648 e 1690, la cappella di Sant’Antonio da Padova viene costruita grazie al lascito del sacerdote Giangiacomo Vailati del 1697: stucchi e marmi sono realizzati fra il 1713 e il 1742. Solo nella Cappella dell’Apparizione, all’interno di una cornice in stucco, è possibile ammirare un affresco cinquecentesco che rappresenta la Madonna con Bambino, il Padre Eterno che porge una corona d’oro e, ai lati, gli angeli musicanti. Sempre all’interno di questa cappella, sulle pareti laterali, si possono vedere due tele di Tommaso Pombioli, pittore cremasco vissuto fra 1500 e 1600: l’Adorazione dei pastori e la Fuga in Egitto.

La Cappella dell’Apparizione

Concludendo, ecco una piccola curiosità: Izano non è mai stata sotto l’influenza politica dei Pallavicino, famiglia che spesso ha governato Cremona, quindi, perché il santuario viene indicato come Madonna della Pallavicina? Nei pressi del santuario passa la roggia Pallavicina, scavata presumibilmente fra il 1250 e il1260 per volontà di Uberto Pallavicino, signore ghibellino di Cremona già alleato di Buoso da Dovara. La roggia si origina dal Naviglio Civico di Cremona presso il comune di Fontanella e prosegue verso sud, dove andava ad irrigare i fondi del Pallavicino.

Per saperne di più

. Brunnetti, Delio, La presenza di Maria nel santuario della Pallavicina. Storia e documenti. Parrocchia di Izano, 2009

Pubblicato da Roberta Lilliu

Il Vademecum del turista casuale nasce da un' idea di Roberta Lilliu, storica dell'arte. Dopo aver concluso i suoi studi e avendo constatato che quello che la incuriosiva era ancora tantissimo, ha deciso di continuare a studiare in modo irregolare. Attualmente collabora con la Proloco di Soncino e la Terza Università della CGIL di Bergamo, ha collaborato con il Castello di Malpaga e la rivista Valle dell'Oglio Magazine